Dai Protomartiri Francescani a monsignor Luigi Padovese:
missione e martirio nella storia francescana
Terni, 15 gennaio 2011
Cronaca
Sabato 15 gennaio 2011 presso il Museo diocesano di Terni si è svolto l’incontro di studio Dai Protomartiri Francescani a monsignor Luigi Padovese: missione e martirio nella storia francescana.
Nel suo saluto di accoglienza, monsignor Vincenzo Paglia, vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia, ha ringraziato gli enti organizzatori, ossia l’Ufficio diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici, la Provincia dei frati Minori Cappuccini dell’Umbria, e la Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontifica Università di Roma. Hanno fatto seguito i saluti delle autorità civili, sia regionali che dei comuni di origine dei Protomartiri francescani.
Prima di dare la parola ai relatori, il presidente dell’incontro, p. Pietro Messa, ha ricordato che tale evento è parte di un progetto teso alla riscoperta e approfondimento della figura dei primi frati minori martiri – ossia i santi Berardo, Ottone, Pietro, Adiuto e Accursio –, tutti originari della zona di Terni.
Nel primo intervento il professor José Martínez Gázquez, dell’Università Autonoma di Barcellona, ha illustrato il tema Cristiani e musulmani nella Penisola Iberica nel XIII secolo”. Innazitutto ha evidenziato che i regni cristiani della Penisola Iberica in quel periodo erano coinvolti in conflitti interni e dispute tra i familiari delle diverse monarchie, con gravi conseguenze, compresa una sconfitta da parte mussulmana. Per riprendere la lotta si cercò di fornire ai cristiani validi argomenti e una modalità per combattere i Saraceni e per rifiutare le loro dottrine; proprio per queste ragioni che si fece tradurre il Corano e altre opere mussulmane. Preso atto di tutto ciò venne proibita la vendita ai cristiani di testi mussulmani, compresi quelli di medicina, perché spesso i traduttori o i committenti attribuivano a se quanto invece è frutto della scienza islamica.
A seguire la professoressa Cándida Ferrero Hernández, sempre dell’Università Autonoma di Barcellona, ha trattato dei Martiri francescani in Occidente islamico (ss. XIII-XVII). Mettendo in evidenza la risposta che secondo le fonti i Protomartiri francescani diedero quando il re ordinò di decapitarli – «Fratelli abbiamo ottenuto quello che volevamo, stiamo saldi e non abbiamo paura di morire per Cristo» – la Relatrice ha evidenziato che in questa affermazione abbiamo l’indice che le prime spedizioni minoritiche erano viaggi in ricerca del martirio, non senza polemiche da parte dei contemporanei. Infatti la presunta missione dei frati non è estranea a un itinerario ascetico-mistico, e lo sviluppo della letteratura agiografica ha portato alla formulazione del topos del martire cristiano nel territorio dei musulmani. Proprio in questa prospettiva, ossia di esaltare la santità dei frati Minori morti martiri, che vanno lette tali narrazioni agiografiche.
Proiettato il DVD Come chicco di grano. Un ricordo di mons. Luigi Padovese assassinato in Turchia, il professor Paolo Martinelli, ofmCap, ha svolto la relazione Il motivo per cui vivere – il motivo per cui morire. La testimonianza di mons. Luigi Padovese, vicario apostolico in Anatolia. Mediante testi e testimonianze, è stata illustrata la consapevolezza e disponibilità di padre Luigi Padovese, frate minore cappuccino, a dare tutto nel momento in cui venne nominato vescovo in Turchia. Proprio tale atteggiamento fa sì che egli possa essere additato come un testimone della fede.
Dopo aver annunciato la prossima pubblicazione – grazie ad un contributo della Fondazione Carit di Terni – del volume Dai Protomartiri francescani a Sant’Antonio di Padova che raccoglie gli Atti della Giornata di Studio svoltasi a Terni l’11 giugno 2010 (Centro Studi Antoniani, Padova 2011), le conclusioni sono state svolte da monsignor Vincenzo Paglia, Vescovo di Terni-Narni-Amelia. Rinviando ad una omelia di monsignor Oscar Romero, ucciso mentre celebrava l’Eucaristia, mons. Paglia ha detto che tutti i battezzati sono chiamati ad un cristianesimo eroico, ossia a dare la vita come i martiri. Per alcuni questo avviene in modo violento, ossia versando il sangue per il Vangelo, mentre per altri accade nella quotidianità offerta per amore.
Pietro Messa